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28 ottobre 2007

Credenze e paure / Paura del Successo

Stress, ansia da prestazione, disordine, mancanza di tempo e di organizzazione.
Paura di impegnarsi, di prendersi delle responsabilità, di crescere e di confrontarsi con se stessi e con gli altri.

Ti ritrovi a pensare o a ripeterti “Il successo è duro da conquistare; Bisogna essere egoisti per riuscire davvero nella vita; Se solo avessi più tempo; Questo è davvero troppo difficile; Se poi ho successo vedrai che non troverò tempo per la famiglia e per i valori della vita; Non sono ricco ma almeno sono onesto; Se hai successo una volta poi tutti si aspettano che tu lo abbia sempre; Quando sei in cima, se poi cadi ti fai molto più male”.

Questi sono alcuni dei “sintomi” della paura di avere successo.
Sembra assurdo vero? Eppure è più diffusa di quanto si possa pensare. E questa paura, di fronte a qualcosa di nuovo, ci crea stress, ansia reattiva, corsa al farmaco, fuga dalla comunicazione, ricerca affannosa di scuse per non.

Da dove nascono queste paure?

Ovviamente anche questa paura nasce da Credenze limitanti, che hanno radici nella nostra infanzia e come abbiamo già analizzato nel capitolo precedente sulla Paura di Fallire.

E approposito di Credenze limitanti e di come a volte le “assorbiamo” senza nemmeno rendercene conto...
Non dimenticherò mai un esempio che ho sentito per la prima volta a Stoccolma, durante un Seminario sulla “Prosperità e la paura del successo”:

l’oratore parlava di uno dei film più visti degli ultimi anni: Titanic.
E faceva notare come tutta la storia fosse permeata dal concetto-Credenza che Ricco = Cattivo e Malvagio e Povero = Bello e Buono.
Infatti il nostro eroe è povero, ma sempre felice e buono fino al sacrificio finale. Nella stiva la gente povera non aveva granché, ma era allegra e ballava tutta la notte.
Il ricco invece non solo era antipatico e le sue ricche cene erano false e noiose, ma arrivati al punto cruciale, si mostrava malvagio lasciando donne e bambini a morire per salvare se stesso.

Quell’esempio mi colpì profondamente perché aveva a che fare con una delle credenze limitanti che mi ero portata dietro da tanto tempo e senza nemmeno rendermene conto.

La credenza che il successo economico nasconda terribili risvolti negativi, come l’incapacità di amare ed essere amati, la perdita degli amici, l’aumento dell’ egoismo, la perdita di valori quali la generosità e la capacità di aiutare il prossimo.
E solo quando mi resi conto di quel Credo limitante e di quanto fosse falso e ingiusto (sono del parere che la bontà d’animo o il bieco egoismo non abbiano nulla da spartire con i soldi. Una cosa è certa: se sei indipendente economicamente hai la scelta di comprarti una bella casa o di aiutare i bambini del terzo mondo o, spesso, puoi fare entrambe le cose; se sei povero non hai grandi scelte ….) realizzai perché, nonostante razionalmente volessi raggiungere l’indipendenza economica, non ci ero ancora riuscita.
Ovvio! Il mio volere conscio e il mio Credo inconscio non erano sulla stessa lunghezza d’onda!

Paura del successo: quante volte ci ritroviamo a ripeterci, senza renderci conto quanto questo rafforzi proprio quelle credenze che ci impediscono di avere successo:
“Piove sempre sul bagnato; Le persone di successo sono troppo impegnate; Niente si raggiunge senza affrontare enormi problemi; Sei solo quando sei al top; Senza gli appoggi giusti non si arriva mai; Le donne non raggiungeranno mai quella posizione; Se si vuole fare una cosa tanto vale impegnarsi al 100%; I soldi non crescono sugli alberi”...

Chi ha paura del successo pensa al dopo.
Quando guardi una bella ragazza in discoteca e non ti decidi ad avvicinarti e a cominciare a conoscerla, forse non è del no che hai paura, ma del si, e di cosa questo rappresenti: cambio di abitudini, impegni, tempo da dedicarle…
E se stai valutando una opportunità di lavoro che potrebbe portarti un enorme successo forse non hai paura del fallimento ma ti stai chiedendo e dopo? Quanto ti impegnerà mantenere quel livello di successo?
E se stai scegliendo una dieta forse non hai paura di non riuscire a perdere peso, ma hai paura di riuscirci e di dover fare troppi sacrifici dopo per mantenerti in linea.

Strani giochi tira la mente, ma per essere felici e soddisfatti della propria vita il timone dobbiamo prenderlo in mano noi!

E allora che si fa?
Come ho scritto prima, ma fiduciosa che la ripetizione aiuti sempre:
Ci si dedica un po’ di tempo (il tempo si trova per le cose che ci interessano) e si comincia con analizzare un po’ meno superficialmente le cose che ci ripetiamo, i Credo che ci guidano, con la certezza che, con un po’ di impegno e la voglia di capirsi meglio, i Credo limitanti possono essere cambiati, che non è mai troppo tardi….
e ricordandosi che, come diceva H. Ford
“Che tu creda di farcela o che tu creda di non farcela, hai ragione!”.

(da permigliorare)

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