"Rispetto alle altre forme di comunicazione mediata, come internet - spiega Alessandra Gorini, psicologa e coautrice della ricerca - il vantaggio del mondo virtuale e' il passaggio dalla sensazione di osservatore a quella di attore. L'utente dunque non si limita a ricevere passivamente delle informazioni ma diventa protagonista del processo di cambiamento, deve fare davvero delle cose".
La persona che naviga si sente il protagonista della sua avventura e deve agire sul serio per cambiare la sua personale situazione.
Questo riassume, davvero in breve, la caratteristica di Second Life, dove e’ anche possibile non essere se stessi, ma non e’ possibile rimanere passivi.
L'Istituto Auxologico, leader mondiale in questo ambito con oltre cinquanta pubblicazioni e diversi studi controllati, ha recentemente creato "Eureka", un'isola virtuale all'interno di Second Life, in cui il paziente e lo psicologo possono incontrarsi virtualmente in uno spazio comune e protetto, e in cui al momento si affrontano i problemi legati all'obesita' e ai disturbi alimentari.
Per chi ancora non lo sapesse, Second Life è un videogioco che simula un mondo reale. Persone, relazioni, case, terreni, aziende, lavori e soldi virtuali. Soldi che possono essere scambiati con soldi reali. E se si sono persone insoddisfatte della loro esistenza e cercano rifugio in una Seconda Vita virtuale, allo scopo di poter fare tutte quelle cose che non si possono attuare nella realtà, o per evadere da un Mondo che porta loro solo delusioni, altre invece entrano in una Seconda Vita, allo scopo di potenziare la prima, per trovare nuovi Mercati dove poter guadagnare, per conoscere nuove Tecnologie dove fare business.
Qui un articolo di Repubblica dedicato ai paperoni del mondo virtuale.
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